sabato 5 novembre 2016

IL GIUDIZIO NEL CORPO

Oggi propongo un post alternativo, di riflessione sul giudizio. Il giudizio è di natura mentale. La mente è strumento di discernimento ed è grazie ad esso che l'uomo attua la sua libertà di scelta.
Scelta consapevole quando la mente è al servizio del cuore. Scelta inconsapevole quando la mente  si muove in modo indipendente  e non sottosta alla funzione unificante del cuore.
Il giudizio  divide inevitabilmente la nostra percezione della realtà essendo diretto dalla mente che solo attraverso la separazione degli opposti può operare una scelta.
Proviamo a visualizzare questo giudizio come un blocco nello stomaco: d'altra parte ritengo sia capitato a tutti di percepire un peso sullo stomaco quando ci si trova a digerire una situazione "faticosa" perchè giudicata "sbagliata" dal filtro dei nostri schemi mentali.  E pensiamo a questo blocco proprio come al filtro della mente che divide e separa l'informazione che arriva in due canali emotivi opposti e contrastanti (giusto e sbagliato ad esempio). Se ci troviamo in una situazione  in cui riteniamo "giusto" esserci, ma che allo stesso tempo giudichiamo "sbagliata", vivremo, infatti, un forte disagio. 
Osserviamo allora il procedere di questa informazione proprio come se si trattasse di un bolo alimentare: la ingoiamo e nello stomaco non la digeriamo e la sezioniamo in due parti contrastanti dove quella sinistra del sentire si oppone a quella destra dell'agire: questa separazione avviene nel nostro intestino, creando un nuovo blocco e impedendoci di lasciare andare l'informazione, espellendola. Ci sentiremo gravati da un enorme peso sullo stomaco e travolti da emozioni contrastanti: risultato, un gran bel malessere.
Facciamo intervenire sulla situazione una nuova energia, quella del cuore, che illumina il blocco e lo scioglie. Possiamo fare una semplice meditazione per rendere questo passaggio più concreto: visualizziamo il blocco come una roccia, una zolla di terra o come la nostra fantasia ci rimanda. Più rimaniamo focalizzati sul blocco più ci estranieremo dal flusso dei pensieri e potremo percepire un aumento della salivazione. Deglutiamo allora questa saliva, l'energia del cuore, in piccole parti e permettiamo ad essa di scavare dei piccoli rivoli all'interno del nostro blocco, per trasformarlo. Magari non riusciremo a scioglierlo completamente, ma con il tempo potremo rendere il nostro giudizio sempre meno impattante. Se continuate ad osservare la saliva che scende, noterete che non si divide più e l'azione unificatrice del cuore avrà attuato la sintesi necessaria affinchè l'informazione attraversi l'intestino fino a sfociare negli organi deputati allo smaltimento delle scorie. A  quel punto sarà possibile lasciar andare le feci ed insieme ad esse la situazione.
Avete mai notato che quando ci carichiamo di "tossine" (viviamo male situazioni, siamo stravolti dalle emozioni...) al peso sullo stomaco è spesso collegato il blocco intestinale o la scarica di feci non elaborate? 
D'ora innanzi, provate ad utilizzare questa visualizzazione quando realizzate di essere nel giudizio. Staccate la spina mentale concentrandovi sul percorso dell'informazione e manifestate il vostro intento consapevole volto a scardinare gli schemi abituali del giudizio deglutendo la saliva a piccoli sorsi.
Buon lavoro e fatemi sapere come funziona!






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