mercoledì 12 ottobre 2016

DOLORE E PIACERE


"Sia il dolore che il piacere sono risposte naturali del corpo al suo ambiente: quando la relazione dell'organismo è armoniosa e positiva, il tono delle sensazioni è piacevole, mentre ogni minaccia o disturbo di tale armonia è doloroso. In natura non esiste uno stato neutro o una condizione naturale nell'organismo che corrisponda all'assenza di piacere e  dolore. Da questo punto di vista, l'assenza di sensazioni o la sensazione di vuoto sono patologiche. Una tale condizione, che pure affligge così tante persone, indica che hanno represso le loro emozioni. Sono diventate rigide, sopprimendo così ogni movimento e sensazione.
Si può affermare che la rigidità, ovvero la tensione muscolare cronica, è mirata a sopprimere le sensazioni dolorose. Ovviamente nessuno desidera sopprimere le sensazioni piacevoli. Quando, nel corso di una terapia bioenergetica, queste tensioni vengono sciolte, ci si può aspettare che ricordi  ed effetti dolorosi emergano alla coscienza. L'abilità del paziente di accettare e tollerare tali penose emozioni determinerà la sua capacità di esperire quelle piacevoli. A questa persona, si può applicare il detto: "Non c'è piacere senza pena".


Lowen in questo breve estratto ha spiegato con chiarezza il funzionamento del corpo di fronte al dolore: si irrigidisce per sopprimere le sensazioni dolorose. La bioenergetica è un'ottima via per intervenire sulle tensioni del corpo, così come lo è qualsiasi tipo di movimento eseguito con consapevolezza (dalla semplice camminata al qi gong, dalla danza allo yoga). Per percepire le rigidità del corpo (cervicalgie, lombalgie, sciatalgie, spalle congelate, epicondiliti e infiammazioni alle articolazioni sono disagi comuni nell'uomo sempre in corsa dei nostri tempi), infatti, devo prestarvi attenzione e questo può avvenire solo attraverso un movimento consapevole. Le tensioni  sono parte di noi, così come i nostri automatismi, e non è così semplice rendersene conto. Un esempio pratico può chiarire meglio l'idea: portiamo l'attenzione alle spalle. Quasi tutti tendiamo ad averle sempre contratte pur senza esserne consapevoli. Vuoi per il lavoro, vuoi per il carico emozionale della quotidianità, le nostre spalle salgono a contrastare il carico che sentiamo gravare su di loro: il problema insorge quando le manteniamo sollevate e contratte per un tempo prolungato (circa 6 mesi), perchè a quel punto il nostro corpo baserà il suo equilibrio sulle spalle contratte e smetteremo di percepirle. Quando iniziamo a muoverle con consapevolezza per sciogliere le tensioni, ci si può aspettare che effetti e ricordi dolorosi emergano alla coscienza, come dice Lowen. A quel punto, potremo ascoltarci e trovare dentro di noi la forza e il coraggio di continuare il lavoro oppure potremo lasciare il comando alla mente che con un salvifico "Questa disciplina non fa per te. Ti rendi conto che ti fa star peggio?" ci libererà dall'ingrato compito di proseguirlo. E torneremo a fare i ghiaccioli in mezzo agli altri.
"IL RITMO DEL CORPO" è stato scritto con l'intento di proporre un movimento consapevole accessibile a tutti, per un lavoro sul corpo che aiuti a recuperare flessibilità, spontaneità e uno stato psico-fisico di benessere e apertura.

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